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28 Aprile 2021

Profour #4 – Intervista a Massimo Faggioli.

di Proforma

Massimo Faggioli è un teologo e uno storico delle religioni. Dal 2008 negli Stati Uniti, dal 2016 è professore ordinario nella Villanova University, a Philadelphia. Il suo ultimo libro è “Joe Biden e il cattolicesimo negli Stati Uniti” (Morcelliana, 2021).

Professore, il suo ultimo libro parla del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, cattolico e liberal, in un paese in cui i cattolici più ortodossi hanno sostenuto con forza il suo avversario alle ultime presidenziali, Donald Trump, che non è affatto cattolico. Che peso ha avuto la religione nell’ultima campagna elettorale presidenziale?

L’elezione del 2020 ha smentito le previsioni apocalittiche sull’esclusione dei cattolici dalla vita pubblica in America. Joe Biden incarna un cattolicesimo esperto in umanità, animato da valori di solidarietà, compassione e dignità umana. Offre simbolicamente ai cattolici e all’America una modalità di presenza diversa e alternativa da quella presenza cattolica reazionaria e neo-integralista.  Come cattolico nella vita pubblica, Biden riflette l’idea che la politica è una professione nobile, una vocazione laicale. Biden è uno di quei credenti per i quali la vita pubblica non è teatro, la religione non è un insieme di regole, e gli aspetti paradossali del cattolicesimo non possono essere risolti matematicamente con gli aut aut dei “cultural warriors”. Biden trascende tutto questo.

Negli anni del sovranismo e della vittoria di Trump, dal 2016 ad oggi la voce più forte del campo progressista è toccata Papa Francesco, l’unico ad esprimersi su temi come immigrazione, povertà e disarmo, argomento considerati letali da molti leader politici. Dal suo punto di vista, che ruolo ha giocato la comunicazione anche social di Papa Bergoglio?

Oltre alle tante possibili convergenze politiche tra Biden e papa Francesco, qui c’è un allineamento ancora più profondo: una teologia fondata su una valutazione ottimistica della creazione e del mondo. Francesco usa molto la comunicazione social ma la chiesa cattolica ancora non ha un senso ben chiaro di quello che sarà l’impatto profondo della comunicazione digitale sulla religione e la chiesa. Di certo la usa in modo diverso dai cattolici tradizionalisti a lui opposti: per creare ponti e non barriere. In un modo simile lo fa anche Biden, il cui stile dialogico e politicamente “ecumenico” si differenzia dagli errori della campagna di Hillary Clinton nel 2016.

Una delle ultime dichiarazioni del Papa ha fatto insorgere i conservatori di mezzo mondo, sulla proprietà da condividere come patrimonio del cristianesimo, ribadite in una recente omelia. Temi già affrontati da Bergoglio in passato e che lo rendono antipatico o almeno alieno ad un mondo anche ecclesiastico, che ha radici forti negli Stati Uniti.  Con le dovute proporzioni, se dovessimo definire l’immagine che della Chiesa di Papa Francesco hanno le diocesi e i fedeli statunitensi rispetto a quelle europee. che parole dovremmo usare?

Francesco viene visto esattamente come un alieno, nel senso di un papa da un altro mondo, che sta sganciando il cattolicesimo dall’identificazione con l’occidente e con il modello di vita e di pensiero nordamericano. Per molti americani, cattolici e non, questo è uno shock difficile da comprendere. Come ho scritto nel mio libro uscito in America nel 2020, “The Liminal Papacy of Pope Francis” (che uscirà in italiano in autunno per Armando Editore), questo è il contributo più importante di questo pontificato alla chiesa, molto più dei tentativi di identificarlo con una ideologia liberal o progressista di stampo occidentale. 

La quarta domanda che facciamo ai nostri ospiti è il filo conduttore di questa rubrica. Abbiamo parlato finora di campagna elettorale, di comunicazione, di social network e di brand. Parliamo di pubblicità e stavolta vista la sua esperienza di vita che l’ha portata dall’Italia agli Stati Uniti, la raddoppiamo: ci dice qual è la pubblicità che le è rimasta più impressa in Italia e negli USA?

Negli USA, ricordo meglio quelle delle compagnie aeree e gli spot per la sicurezza in volo che si trasmettono sugli aerei (ho volato molto spesso fino alla pandemia). In Italia, quelle della Barilla, “dove c’è Barilla c’è casa”, che secondo me definisce un senso di “casa” un po’ diverso da quello americano.

Immagine via https://ilbolive.unipd.it/
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